Archivio | ottobre 2013

La teoria della deriva dei continenti

Nel 1912 Alfred Wegener ideò la teoria della deriva dei continenti.

Ecco un video di RAIscienze che spiega questa teoria

 

Composizione interna del Pianeta Terra

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Attraverso lo studio dei parametri che regolano la propagazione delle onde sismiche  è possibile ricavare informazioni riguardanti lo stato fisico dei materiali costitutivi delle zone più interne della Terra e la loro relativa composizione.
Queste analisi hanno permesso di sviluppare un modello che descrive la struttura interna della Terra. La prima importante informazione sulla sua struttura riguarda la densità. La terra non ha una densità uniforme. Se le onde sismiche si propagassero lungo un gradiente di densità (densità che varia in modo costante) le loro curve non dovrebbero presentare grosse deviazioni. Invece è stato dimostrato (grazie all’analisi dei sismogrammi) che tali onde subiscono delle brusche deviazioni.

Cosa può giustificare tali deviazioni? Delle grosse discontinuità (e differenze di densità) dei vari strati che un’onda attraversa lungo il suo corso.     (fonte qui)

Se si considera la strutturazione della Terra secondo il criterio chimico-mineralogico, la Terra è così composta:

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Basandosi invece sulla suddivisione degli involucri della Terra basata sullo stato fisico dei materiali, la Terra è fatta così:

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Le origini del Pianeta Terra

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4,6 miliardi di anni fa l’agglomerazione di un insieme di polveri e gas dette origine al protosole e ai pianeti della Via Lattea, la nostra galassia. Tra questi pianeti vi era la Terra, le cui rocce più antiche risalgono a 3,8-4,2 miliardi di anni fa.

Il nostro pianeta si è formato a causa dell’agglomerazione di vari corpi celesti, i planetesimi, che urtarono la superficie. Mentre la Terra aumentava di volume, aumentava anche la sua temperatura.

Il surriscaldamento interno fu dovuto a tre principali motivi.

  • accrescimento per impatti: con l’impatto dei planetesimi sulla superficie terrestre, la loro energia cinetica si trasformava in energia termica, in parta dispersa nello spazio e in parte trattenuta;
  • compressione gravitativa: con l’aumento del volume del pianeta, e quindi il conseguente aumento del suo peso, aumentava anche la pressione sulle sue parti interne. Ciò comportava un notevole incremento di calore;
  • disintegrazione di elementi radioattivi: le particelle atomiche rilasciate dagli elementi radioattivi, presenti in quantità nettamente maggiori rispetto ad adesso, vengono assorbite dall’ambiante circostante e la loro energia cinetica si trasforma in energia termica.

Per questi tre fenomeni la temperatura interna del pianeta raggiunse circa 1000 °C.  A causa di questo continuo aumento di calore, dopo 300-1000 milioni di anni dall’origine della Terra si raggiunse la temperatura di fusione del ferro, dando origine a quel fenomeno denominato “catastrofe del ferro” (il ferro fuso, più denso, contenuto negli strati esterni della Terra, sprofondò verso il centro del pianeta e formò il nucleo).

Questo fenomeno determinò la riorganizzazione interna della Terra, che, da pianeta omogeneo, divenne un pianeta stratificato.

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